Voci dal bosco: la Martinazza
Essendo io Toscana non potevo che iniziare con una leggenda di queste zone e più precisamente oggi vi racconto una storia popolare di uno dei borghi medievali a mio avviso più belli , ovvero Malmantile, nei presi Montelupo Fiorentino dove tra l’altro nell’ultimo weekend di fine maggio e nel primo weekend di giugno c’è una festa medievale molto bella dove partecipo anche io con le mie creazioni artigianali, però se decidete di venire a trovarmi dovete stare attenti a Martinazza! E ova vi dico perchè..
Martinazza è stata resa celebre dal poema “Il Malmantile racquistato” di Lorenzo Lippi. Martinazza è una strega dotata di notevoli poteri magici capace addirittura di soggiogare demoni infernali al punto di costringerli a trainare il suo carro. La leggenda narra della sua attiva partecipazione all’assedio della Rocca di Malmantile e dei misfatti che essa compì aiutata anche dai diavoli come Baconero e Gambastorta.
Si dice che appaia come una megera, dalle sembianze molto sgradevoli, dai capelli lunghissimi e che sia perennemente coperta di sudicio. Il passare dei secoli non ha del tutto affievolito le sinistre abitudini della strega che ogni anno continua ad apparire imperterrita a Malmantile durante le ultime settimane di maggio. In tale periodo chi si dovesse recare a visitare il paese e la sua tradizionale festa medievale dovrà far bene attenzione a non incorrere nelle malefatte di Martinazza!
Qui di seguito un riassunto del testo di Lorenzo Lippi in cui si parla di Martinazza.
“Marte, infastidito perchè il mondo è in pace, si accorda con la sorella Bellona per provocare una guerra, e per questo spinge Celidora, aiutata dal cugino Baldone, contro Bertinella che le ha usurpato il regno di Malmantile.
La maga Martinazza , giungendo su un carro guidato da due demoni, si unisce a Bertinella nella difesa del regno.
Mentre tra le truppe di Baldone per la mancanza di provviste scoppia lo scontento, il soldato Calagrillo apprende da Psiche che Cupido le è stato preso da Martinazza, che lo tiene con sé in Malmantile.
La maga, per vincere la guerra, chiede l’aiuto di Plutone, che invia i diavoli Baconero e Gambastorta.
Per incantesimo cercano di arrivare alla presenza di Baldone; l’uno come Geva, la sua amata , l’altro come un servo, ma la cosa non riesce.
Baconero appare uomo parlando con voce di donna, e i due smascherati devono darsi alla fuga.
Calagrillo invece, deciso a liberare Cupido, giunge sotto le mura di Malmantile reclamandone la liberazione.
Martinazza risponde che se lo deve guadagnare con le armi, e di persona va all’inferno a chiedere l’aiuto di Plutone; qui si decide di ricorrere al corno di Astolfo per scacciare l’assedio.
Nel frattempo un guerriero di Baldone, Paride Garani, lascia il campo perché malato.
Al ritorno, finisce in una gora, e viene soccorso dalle Naiadi, che gli danno un libro per vincere gli incantesimi di Martinazza.
Si giunge a una tregua tra le parti in lotta e Baldone si innamora di Bertinella, ma poi la lotta si riaccende.
Dall’Inferno viene in aiuto agli assediati il gigante Biancone, ma è sconfitto e va ad ornare la fontana in Piazza della Signoria a Firenze.
Il Malmantile è infine conquistato, Celidora torna in possesso del regno e sposa il generale Amostante Latoni, Psiche ritrova Cupido.”
Spero vi sia piaciuto questo primo racconto! Ci leggiamo il prossimo mese con una nuova voce dal bosco 🙂