About witches: i riti, quando e come si celebrano
Il cerchio di studio di Aprile purtroppo ha avuto ben due intoppi, e così invece di rimandarlo ho pensato di coinvolgere chi avrebbe voluto partecipare, a scrivere qualche riga sul tema, così da condividere con voi le nostre esperienze.
Ho diviso le nostre 4 esperienze in capitoli.
Perciò, buona lettura!
Elena e la sua esperienza seguendo il culto di Diana
Seguendo il culto di Diana, mi attengo alla tradizione delle feste celebrate di cui si ha testimonianza soprattutto nei processi medievali alle streghe e anche nelle tradizioni del folklore che si sono mantenute nelle storie popolari e nelle feste cristiane praticate nelle zone rurali fino a pochi decenni fa; il cristianesimo ha assorbito le tradizioni precristiane e spesso anche le concezioni che erano proprie del mondo magico arcaico.
Per cui sono una strega che non segue affatto il calendario solitamente proposto dai libri sulla stregoneria italiana o europea che si trovano in commercio, ma piuttosto celebro le ricorrenze che gli antenati streghi e streghe vissuti in terra italica hanno celebrato nei secoli, come per esempio il 24 giugno, San Giovanni, che tra l’altro si chiama così solo perché faceva comodo alla chiesa cattolica.
E poi ci sono altre ricorrenze che, a parte l’inizio di novembre che è sempre dedicato ai morti, sono festività che si basano comunque sui ritmi stagionali.
E poi naturalmente ci sono sempre i cicli lunari, che sono un percorso, ciclico appunto, che ci conduce sulla strada della trasformazione stagionale. Aggiungo che ci sono anche altri momenti dell’anno in cui dedico un rito ai defunti, questo viene dalla cultura etrusco romana, che sono per esempio nel mese di febbraio e nel mese di maggio.
In tutte queste ricorrenze celebro riti diversi tra di loro a seconda del momento dell’anno e a che cosa è dedicata la ricorrenza, ma nella tradizione italiana vengono sempre chiamati Sabba.
Per saperne di più su Elena:
VITA DI UNA STREGA – PAGINA FACEBOOK
STREGONERIA TOSCANA – PAGINA FACEBOOK
lisa tra spiriti e natura
Sulla mia pratica rituale potrei dire molte cose insensate perché si tratta di una pratica molto spontanea che se dovessi attribuirla ad una tradizione sarebbe veramente tanto difficile perchè non ne seguo una in particolare, ma traggo ispirazione in base al mio sentire, anche perchè non amo molto gli schemi e le regole. Amo moltissimo le tradizioni del nord Europa, il folklore e le tradizioni che si sono sviluppate nella stregoneria. Solo ultimamente mi sto avvicinando al culto antico della mia terra toscana, nel quale ritrovo molta affinità con alcune delle mie pratiche e quindi spero più avanti di approfondire questo legame. (la responsabile è Elena, vedi intervento sopra il mio, che mi sta facendo rivalutare anche i Romani 😀 )
Le mie pratiche in sostanza si basano sull’osservazione della vita che scorre e sulle varie fasi che la creano, ma anche su come io sento un particolare momento. Ho sperimentato molto affine al mio sentire la scansione del tempo secondo i calendari antichi prendendo di riferimento le date che si rifanno alla stregoneria medievale europea con i 4 sabba in cui le streghe si riunivano che oggi conosciamo grazie al neo-paganesimo con i nomi di Imbolc, Beltane, Lammas e Samhain (che sono confluite poi nella Ruota dell’anno ma che facevano parte in precedenza del calendario precristiano.) e oltre a questi 4 momenti, osservo e tengo presente, i solstizi e gli equinozi, in quanto sono fasi di trasformazione evidente in Natura e in me, e anche a livello simbolico aiutano ad entrare in un nuovo spazio sacro. Credo infatti che siano fasi che ci portiamo dentro da sempre e i nostri antenati non avevano scelto a caso le date e i riferimenti per celebrare queste feste, in ogni parte d’Europa esistono date e feste che si accomunano e questo ci dimostra quanto fossero significative, anche dal punto di vista magico oltre che sacro,così, onorandole sento di integrare la loro saggezza e il loro millenario potere.
Questi riti mi danno la dimensione ritmica e ciclica della vita, e li riconosco come fasi del mio organismo, come la respirazione, il ritmo di sonno – veglia o del pensiero creativo. Sono insomma l’essenza dei processi secondo i quali si manifesta la vita che accomuna tutti noi, ecco perchè probabilmente i significati, le pratiche e le simbologie di questi 8 momenti erano molto simili ovunque, così come le date, fissate per poter rendere queste feste della abitudini annuali , ovvero rituali.
Dico “prendo di riferimento le date” perchè poi non mi baso quasi mai sulle date “ufficiali” ma solo sul “periodo” intorno a quelle date, soprattutto quando celebro da sola mi muovo ascoltando la Natura e per esempio quest’anno, la Primavera sono riuscita a sentirla un pochino più intensamente quasi a metà aprile! Anche ora che siamo quasi a fine maggio e le temperature non sono tipiche del periodo, è quasi fuori luogo per me celebrare un sabba dove dovrebbe ardere un fuoco in onore del calore e dell’abbondanza. Se fossi stata in un clan forse, avrei ballato intorno al fuoco per propiziare l’arrivo della bella stagione al più presto, proprio come durante il solstizio invernale, le luci sostengono e incitano il Dio sole a rinascere!
Un altro ciclo che scandisce la mia vita è quello della Luna :faccio due tipi di lavori diversi quando c’è il novilunio e il plenilunio. Durante la prima fase lavoro molto con la divinazione e l’introspezione. E’ per me un momento di lettura silenziosa che sia di tarocchi, rune o di me stessa. In questi momenti dedico dei pensieri agli antenati e mi trovo molto spesso a lavorare con l’energia delle radici.
Il plenilunio lo sento invece come un momento di celebrazione della Natura, di energia e di abbondanza, sento sempre molta gratitudine per le cose che sono riuscita a conquistare e anche semplicemente di avere stretto questo rapporto viscerale con gli spiriti e tutta la natura. Per me è il dono più grande che non dimentico mai di onorare in nessun rito insieme agli antenati, dai quali credo di aver ricevuto questo dono, ovvero di aver ritrovato la strada verso la Madre.
Amo i riti all’aperto e spesso le mie celebrazioni sono semplicemente delle passeggiate silenziose, specialmente da Febbraio in poi, quando inizio a dedicarmi alla raccolta delle erbe, che per me è un atto di per sè sacro e magico, perché tutto ciò che raccolgo lo andrò a trasformare per gli incensi, per le mie tisane, per gli oli che utilizzerò nei riti. Mi sento profondamente in contatto con la Natura e gli spiriti e questo è forse il motivo per cui le mie celebrazioni estive, quando sto molto nei boschi, non necessitano di nessuno strumento se non ciò che ho intorno. Non ho neanche una particolare struttura rituale perché è sempre un momento di condivisione spontanea con gli spiriti e quando mi ritrovo anche a fare incanti nascono cose spontanea, sempre con degli accorgimenti di base, ma seguendo molto l’ispirazione del momento per quello che riguarda l’intento e l’offerta. Non mancano mai il mio calderone, e le mie erbe, una candela, gli spiriti e gli antenati. <3
L’inverno invece mi porta a celebrare in modo più domestico legato spesso allo studio delle tradizioni, all’osservazione del periodo di chiusura che mi aspetta ascoltando anche quelle sensazioni più cavernose che arrivano dalla natura. Rispetto sempre molto il desiderio di trascorrere del tempo al caldo facendo ciò che amo anche se poi finisce che mi ritrovo a passeggiare in un bosco con la neve o con temperature improponibili!
Ci sono delle Celebrazioni che non rientrano poi nelle date suddette che sono quelle dedicate alle nostre antenate streghe che hanno lasciato questo piano e quindi si sono aggiunte alla schiera di spiriti che ci guidano e ispirano. Mi sento di onorarle di ricordarle nel giorno in cui sono state uccise a causa del loro credo e tenerle vive nella memoria. Anche al plenilunio di Giugno dedico una parte del rito alle guaritrici, proprio in questo mese associato a loro e alla loro sapienza delle erbe. Un’altra festa che sento tantissimo è la Befana! Fin da quando ero piccola il 5 gennaio partecipavo alla mascherata dei befani, sull’appennino tosco-emiliano, ovvero un corteo di mostri presieduto dalla Befana e dal Befano, un’esperienza suggestiva che mi ha fatto provare sempre quella sensazione di appartenenza, come se per una sera il mondo antico con i suoi spiriti entrasse nel nostro mondo ordinario regalandomi sempre tanta euforia, e solo da grande(quando per altro, per motivi di lavoro non ho più potuto partecipare alla festa) ho capito perchè era così bello essere lì!
Mi trovate:
Qui sul blog o sulla pagina facebook SPIRITO DELLA NATURA
Fabiola e l’ispirazione delle antenate
Per me è importante
· Cercare di essere il più possibile in armonia con la Natura e con i suoi Spiriti
· Cerco la connessione con la Terra in cui affondano le mie radici: usando erbe e resine locali per incensi e fumigazioni; celebrando quando possibile a contatto con la natura che mi ospita; uscendo spesso in natura in ogni stagione e anche con tempo atmosferico avverso. Ogni stagione, ogni momento, ha la sua magia e i propri insegnamenti. Per farvi capire meglio: avete mai ascoltato il silenzio della neve? La forza della pioggia? Il potere del tuono? La limpidezza di pensiero che porta il vento del nord? Io credo che in tutto questo, in ogni manifestazione della Madre, in ogni suo agire nella materia, ci sia un insegnamento, un messaggio.
· Dedico sempre del tempo all’ascolto di me stessa, a maggior ragione prima di ogni celebrazione. Conoscere bene se stessi è essenziale per crescere come Strega.
· Cerco di celebrare sempre le 8 Feste della Ruota, i noviluni e i pleniluni, ma spesso celebro anche altro: le Antenate, gli Spiriti, il Cerchio…
· Spesso, con le mie Sorelle, ci incontriamo per cantare, accendere il fuoco, danzare, parlare, scambiarci esperienze, anche al di fuori delle Feste. Per ringraziare e affermare la nostra presenza nella Madre, semplicemente per dire a voce alta “noi ci siamo, siamo qui”
· Credo inoltre che celebrare significhi soprattutto ringraziare e onorare, quindi quale modo migliore per fare azioni quotidiane per il benessere di Madre Terra? Celebrare significa portare l’amore, la fiducia, i buoni intenti… che si manifestano all’interno del Cerchio, anche fuori dal Cerchio, nella vita di tutti i giorni.
Per saperne di più: Fabiola si occupa dell’associazione I VOLTI DELLA TERRA
Luisa e San Giovanni
Per quanto riguarda la mia esperienza eseguo soltanto pochi riti e solo a San Giovanni, dei riti di protezione che faccio per me e la mia famiglia, dei riti in cui credo fortemente perché ho avuto dei discreti benefici per
quanto riguarda il benessere generale della mia famiglia.
Inizio già a prepararmi il giorno prima:
IL RITO DELLE ERBE DI SAN GIOVANNI
Nel pomeriggio del 23 Giugno, (di solito lo faccio con una mia amica) vado a raccogliere le erbe: ci troviamo in un prato che conosciamo noi e con dei cesti raccogliamo tutte quelle piante con inflorescenze del
periodo come per esempio l’iperico, la ruta, ma anche il finocchietto selvatico, vari odori quali menta e rosmarino oppure salvia, alcune spighe di orzo selvatico e anche qualche papavero o dente di leone,
insomma tutto quello che ci piace e regala un buon odore.
Facciamo dei bellissimi mazzi, dopodichè andiamo a prendere l’acqua in una fonte naturale e portiamo tutto a casa, io predispongo una bacinella pulita dove verso l’acqua e metto a bagno questi fiori, li lascio
tutta la notte e lascio che prendano la brina della notte.
La mattina dopo mi lavo con questa acqua piena di erbe, poi le tolgo dall’acqua e le lascio asciugare al sole facendone dei piccoli mazzetti appendendoli a testa in giù, dopo qualche giorno che le erbe si sono finalmente seccate le appendo alla porta di casa togliendo il mazzetto dell’anno prima.
Il mazzetto con il suo odore allontana persone estranee maligne e cattive dalla nostra casa e ne preserva l’armonia e la tranquillità.
IL RITO DELLA FELCE
A mezzanotte di San Giovanni, ovvero a cavallo fra il 23 e il 24 giugno, durante i rintocchi colgo la felce in bosco: per me è semplice perché so bene in quale punto del bosco cresce la felce, nelle vicinanze del bosco sento i rintocchi delle campane nel paese vicino sfruttando l’usanza dei paesi dei dintorni dove ogni mezz’ora ci sono dei rintocchi di campana proprio per quelle persone che si perdevano in bosco e che
ascoltando le campane potevano ritrovare la strada smarrita e di essere vicini al paese.
Quindi appena inizia a rintoccare la mezzanotte comincio la raccolta delle foglie di felce e smetto quando le campane finiscono di rintoccare.
La porto a casa e la nascondo in tutte le stanze della casa, di solito la metto sopra gli scaffali, sopra gli armadi, sotto il letto (per i sogni), negli anfratti meno frequentati e non la tocco e sposto fino all’anno successivo quando rinnovo il rito poi mi tengo da parte solo una foglia che brucio e le ceneri le metto in un sacchettino che porto sempre con me e che di solito tengo nel portafoglio.
La felce di San Giovanni porta prosperità e guadagno alla famiglia, che non è fortuna o ricchezza massima, però è una sorta di benessere familiare nonostante le avversità che possono rivelarsi nella vita di tutti i
giorni: per esempio si può trovare il modo per guadagnarsi il pane lavorando onestamente con facilità e personalmente da quando eseguo questo rito ho sempre preservato il mio lavoro ed ho fatto stare bene sia
me stessa che la mia famiglia collaborando economicamente in maniera più assidua e continuativa rispetto agli anni precedenti.
Il giorno stesso ovvero il 24 Giugno lavo tutta casa con il sale per proteggere la mia casa dalle negatività e dai malocchi.
A San Giovanni possiamo fare tanti altri bellissimi riti, ma per esigenza io eseguo solo questi, ma per chi è interessato può documentarsi sul rito delle 3 fave, oppure la pratica di bruciare il cardo o ancora quella più conosciuta dell’albume d’uovo nella brocca d’acqua, che devo dire un paio di volte ho eseguito anche io!
Potete capire che l’argomento è vasto e racchiuderlo in un articolo non è stato semplice, ma speriamo abbiate apprezzato l’impegno di condividerci 🙂 Tutte le vostre esperienze sono ben gradite nei commenti qui sotto.
A presto