Witch’s basket: la lavanda

Il suo profumo lo riconoscerebbero anche i bambini, fa parte della nostra vita “mediterranea” perchè è stata da sempre usata per prevenire i parassiti nelle dispense e negli armadi. E’ un aroma che ci riconnette al nostro passato..

Ci sono molte varietà di lavanda, e quella più emozionante è sicuramente quella selvatica, che abbellisce i sentieri mediterranei insieme al cisto e al ginepro.

Sono molto simili nelle proprietà anche se alcune varietà differiscono per l’intensità del profumo. Questo aspetto è ciò che maggiormente caratterizza le proprietà e la storia di questa dolce pianta. Il suo profumo infatti ci parla di storie licenziose: da sempre legata all’amore, la lavanda, era la fragranza che rendeva riconoscibili le prostitute. Era come un marchio, ma che probabilmente serviva anche per beneficiare delle sue proprietà purificanti: il suo nome deriva infatti dal latino lavare e  a Roma era usata nell’acqua dei bagni, oltre che per il profumo, anche per il suo effetto antibatterico. Inoltre sempre a Roma le Vestali la usavano per corone sulla testa in occasione dei riti, la bruciavano nel fuoco e con un olio preparato con la macerazione della pianta, onoravano le nuove sacerdotesse iniziate. 

Il suo uso legato all’amore la vede come protagonista per profumare il corredo delle spose e garantire loro una vita felice e rilassata ma anche per avere notti di passione e un matrimonio fertile, è infatti legata anche all’abbondanza, proprio per la sua diffusione e la sua ricchezza di aroma, di semi e di colori, e in questo mi ricorda molto il papavero, le cui capsule essiccate vengono tenute come amuleti attira-soldi.

Le sue proprietà calmanti la rendono adatta anche ai bagni dei bambini e in terra Toscana i rami della lavanda, al posto dell’ulivo, erano usati per togliere il malocchio ai bambini, anche facendo dei bagni con acqua e spighetta, si dice che i bambini erano salvi dal male.

“Lerba lavandaia è buona a mandar via la malia a’ figlioli. Se ne piglia una bella brancata, si mette nel pajolo a bollire e poi si rovescia il catino; se l’acqua vien torba quando si lava il bimbo allora resta disamaliato, ma se l’acqua schiarisse, la malia regnerebbe sempre”

In questo particolare passaggio è racchiuso anche un importante insegnamento sulla pratica del malocchio in Toscana. Un passaggio fondamentale era (ed è) leggere l’acqua e poi gettarla via, come atti psicomagico.

Spesso è consigliato appenderne rametti o farne dei sacchettini per calmare gli animi dopo una lite, o per ripulire gli ambienti. Tenerne un cespuglio fuori casa propizia la serenità e tiene lontani gli indesiderati. Si trovano testimoniante di croci create con la lavanda come amuleti contro il diavolo.

E’ una pianta rasserenante, che spesso viene consigliata a chi soffre di eccessi di ira. In Algeria le donne invocavano la lavanda contro i mariti violenti: “Salute lavanda, gli uomini ti hanno chiamato Lavanda (amezzir), io ti chiamo “caid vizir.” Chiedo che mio marito non mi batta, non possa farmi niente di male.”

Ha proprietà antisettiche e antibatteriche e quindi, indovina un pò? Come tutte le altre piante del genere, è annoverata nella tradizione popolare per tenere lontane le influenze cattive e quindi demoni e streghe, perchè queste povere donne, sono paragonabili a pulci e zecche secondo la religione cattolica. Di conseguenza fa parte del corredo vegetale della notte di San Giovanni, durante la quale si combattevano fortemente tutte le forme di magia e gli antichi culti. Le spighe di lavanda diventano infatti come le scope di saggina: le streghe sono costrette a contare i semi così come sono costrette a contare i fili delle scope, e attaccarne dei rametti fuori alla porta era un modo per interrompere le malie delle streghe per il tempo della conta. Una giarrettiera di lavanda impedisce un maleficio alle giovani donne.

Con questa pianta, si crea un’acqua simile a quella solstiziale, utilizzata solo per la benedizione e purificazione, che in passato veniva venduta a Roma, come “spighetta” nella piazza della Basilica di San Giovanni ma può essere inserita con le piante tradizionali del solstizio per creare l’acqua di questa notte magica.

E’ una pianta perenne di facile coltivazione, puoi seminarla in primavera e tenerla anche sul balcone, purchè non venga troppo irrigata, preferisce infatti il sole e il terreno asciutto. In Toscana, vicino Fauglia, ci sono dei campi immensi di questa pianta in cui fare dei veri e propri “bagni” di aroma!

Il suo profumo è infatti il cuore della sua storia. Puoi utilizzarl aper creare oleoliti e acque purificanti e nutrienti, antibatterici e profumati, da utilizzare per pelle e capelli.

Se sei sicuro della varietà che utilizzi, puoi usare qualche fiore anche nei biscotti e nelle tisane. 

SUGGERIMENTI PER GLI INCANTI

La lavanda e la salvia sono state le prime erbe che ho usato quando ho iniziato a praticare magia, rifiutandomi già allora di usare i bastoncini di incenso. Erano le uniche piante che avevo in casa e decisi di creare il mio primo incenso di purificazione per ripulire le rune appena create 😀 La uso infatti moltissimo in acque di purificazioni, o miscelata con altre piante, per creare oli adatti ad ungere le candele e dentro le candele stesse.

Tengo dei sacchettini vicini quando mi dedico alla meditazione e ai sogni lucidi durante le notti di luna nera. La lavanda ha il potere di riconnetterci con il passato, e lavora sulla nostra mente stimolando delle aree del cervello in cui si annidano ricordi.

E’ possibile usare il suo oleolito per praticare meditazioni e sogni, ma anche per dare forza agli intenti e alle altre piante usate nelle miscele.

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*Fonti

Florario – Alfredo Cattabiani
Le erbe delle Streghe nel Medioevo – Rosella Omicciolo Valentini
Miti e magia delle erbe – Maria Immacolata Macioti
Appunti miei


Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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