Alberi sacri: il nocciolo
Uno dei nove legni sacri per i popoli del Nord, era bruciato nei fuochi delle 4 feste del fuoco, quelle che poi sarebbero diventati i 4 sabba principali della stregoneria europea.
Nocciole verdi hanno allietato i miei pomeriggi di fine estate, quando da piccola mi godevo le meravigliose montagne del Trentino. Ricordo che le mangiavo fresche e ricordo il profumo umido delle foglie. Di lì a poco l’autunno sarebbe arrivato e questo era un motivo in più di gioia per me!
E’ una delle piante che più amo insieme al castagno e all’abete perchè mi ricorda il bosco, il freddo e il confortante calore del gusto dei suoi frutti.
In quanto pianta “montana” era comune tra i popoli che vivevano al Nord soprattutto perchè i suoi frutti, raccolti prima dell’arrivo dell’inverno, e conservati, sono molto calorici e in grado di apportare nutrimento per sostenere il freddo a cui erano sottoposti i nostri antenati. Essendo quindi il nocciolo, molto legato alla vita e alle tradizioni del nord l’ho spesso trovato come protagonista nella vita delle fate: il suo legno viene usato per le loro carrozze e le loro bacchette, e così anche i druidi usavano il nocciolo per le loro bacchette per divinare, e per le loro magie, poichè questo albero è simbolo di saggezza e sapienza.
La bacchetta di nocciolo legava anche al mondo degli spiriti che proprio nel tempo di Samhain era maggiormente “vicino” a quello umano.
Sempre i druidi utilizzavano il nocciolo come luogo di ritrovo per discutere di questioni legate al clan e alla risoluzioni di problemi.
Sappiamo che anche i rabdomanti scelgono il legno di nocciolo per trovare l’acqua.
Esiste anche una procedura specifica per recuperare il ramo destinato all’ambito magico: in una notte di luna nuova, si deve tagliare un ramo fiorito d’un sol colpo che potrà poi essere decorato con incisioni.
Leggo in un libro molto interessante, Miti e magia delle erbe di Maria Immacolata Macioti che nella storia di Cenerentola il ramo che il papà della bambina pianta sulla tomba della sua defunta moglie, è proprio di nocciolo che cresce con le lacrime di Cenerentola. E qui torna l’aspetto di legame con il mondo dei morti e gli spiriti, perchè se ci pensiamo un attimo, è una pianta che fruttifica proprio nel periodo di Samhain legata agli antenati e alla morte.
In passato la maturazione delle nocciole era il segno dell’arrivo della metà oscura dell’anno, di quel momento di fine e inizio che è un tempo non-tempo. Parlo ancora di Samhain, che nella tradizione precristiana, così come nelle religioni neo-pagane che si ispirano al druidismo è definita il Capodanno e le nocciole ne sono uno dei simboli. Con le nocciole i nostri antichi attendevano l’inverno.
Nella medicina popolare le nocciole tostate aiutavano a combattere il catarro, oppure venivano tritate e bevute con l’idromele per curare la tosse. L’olio delle nocciole era mescolato al vino d’uva passa per curare i sintomi respiratori. E’ incredibile che questi frutti maturino a inizio inverno, e curino esattamente le affezioni invernali più comuni!
Ogni anno raccolgo delle nocciole e le conservo per tutto l’anno, dando loro un intento generalmente legato alla mia pratica, perchè l’inverno è il tempo in cui maggiormente mi concentro sullo studio e l’ascolto interiore, per migliorarmi, e le uso anche per richiamare l’aiuto e la guida degli spiriti, generalmente prima di una pratica divinatoria e poi le brucio nel falò dell’anno dopo durante la notte di Samhain.
Se conosci storie o tradizioni legate alle nocciole scrivile qui sotto che io sono sempre molto curiosa!
Guarda anche il video della mia passeggiata autunnale!
[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=5YhpVYI7P28[/embedyt]Grazie per essere arrivato fino a qui, a presto!
*Bibliografia
Le erbe officinali – Antica medicina dei Celti
Miti e magia delle erbe