ALBERI SACRI: L’ABETE

Uno degli alberi più incantevoli, di un verde che dona un senso di infinito e freschezza e la sua maestosità lo ha reso venerato e onorato in tutte le zone montane.

E’ il simbolo del natale ma non è sempre stato lui, il re del periodo di Natale! Cercando e leggendo in merito a Babbo Natale e alle sue origini ho scoperto che intorno al 720 il papa Bonifacio,  conobbe una comunità di pagani sassoni i quali, durante l’inverno, avevano l’abitudine di compiere sacrifici umani (dove la vittima di solito era un bambino) a Thor, il dio del tuono. Il rituale si compiva dinanzi una quercia soprannominata “La Quercia del Tuono”.

Bonifacio,  voleva distruggere la quercia del tuono non solo per salvare la vittima ma per mostrare ai pagani che, nell’abbattere l’albero, non sarebbe stato colpito dal tuono lanciato da Thor, tentando così di dimostrare ai credenti sassoni che Thor non esisteva e che era un falso Dio .

Bonifacio si avvicinò ai pagani, che si erano nel frattempo radunati alla base della Quercia del Tuono, e disse loro: “ Ecco la Quercia del Tuono, e qui la Croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio, Thor”.

Dopo l’abbattimento dell a Quercia scelse un altro albero come simbolo della nuova religione ovvero l’abete: “Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il vostro sacro albero questa notte. E’ il legno della pace, poiché le vostre case sono costruite di abete. E’ il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà.”

E’ certo che l’abete per la sua diffusione era utile per costruire case ma anche nella medicina popolare, tanto che sappiamo che masticare la resina era un rimedio per dare beneficio a infiammazioni di gengive e mucose della bocca. La medicina popolare nelle zone montane consiglia di ingerire una goccia di resina ogni giorno per 7 giorni per contrastare i batteri e le infiammazioni.

Si può poi raccogliere la resina secca che cade in terra o che non serve più all’albero (mi raccomando, non danneggiate gli alberi per avere la resina!)  e bruciarla insieme agli aghi per avere un effetto balsamico e depurare l’aria in caso di febbre e influenza. 

Una ricetta utile è quella di far bollire dell’acqua al cui interno mettere foglie di alloro e aghi di abete o gemme, e respirarne i vapori balsamici per aiutare la guarigione da raffreddori e infiammazioni alla gola.

Il suo essere sempre verde, lo ha portato a d essere il simbolo dell’infinito, dell’eternità e della connessione con il divino. Io amo questo albero, soprattutto d’inverno, quando i suoi rami si caricano di neve…

Spero che questo articolo ti sia utile e se conosci anche tu altri utilizzi o leggende sull’abete, scrivile qui sotto che sarò felice di leggerle! 

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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