Voci dal bosco: Babbo (sciamano) natale
Babbo Natale è circondato da un alone di mistero, sia per i bambini che per gli adulti un pò curiosi. La sua figura si è sicuramente sviluppata in modo “commerciale” in America ma scopriremo che Babbo Natale esisteva già in tempi molto antichi….In questo articolo ho racchiuso un viaggio alla scoperta di Babbo Natale, e dei suoi antenati!
Cominciamo allora dalla fine, o quasi. Babbo Natale sbarca in America nel 1625 quando gli olandesi arrivarono sulle coste americane fondando la colonia di New Amsterdam. La polena della loro nave rappresentava San Nicola, il patrono dei marinai. Oltre alla figura di questo santo portarono nel Nuovo Mondo anche i loro riti tra cui la tradizione invernale di San Nicola (Sinter Claes, tradotto poi Santa Claus).
Quando poi la colonia divenne Inglese si trasformò in New York e non mantenne a lungo le precedenti tradizioni, che furono riportate alla luce da Clement C. Moore, insieme alla figura di Santa Claus, attraverso una poesia intitolata “A Visit from St. Nicholas” in cui era raffigurato come un elfo e di cui poi un illustratore diede la sua versione più simile ad uno gnomo, prima cattivo e un pò esigente, fino a che nel 1931 si trasformò in un simpatico gnomo gigante, con cappello a punta e abiti rossi e bianchi(non più verdi e bianchi come quando era un elfo!) e in questi panni, Santa Claus, divenne lo sponsor ufficiale del marchio Coca Cola nel periodo natalizio. Chi meglio di Babbo Natale, amato da tutti, avrebbe convinto grandi e piccini all’acquisto della bibita? Con la II guerra mondiale questa figura si diffuse in tutta Europa.
LO SCIAMANO DEL VILLAGGIO
Ancor prima degli olandesi e del loro Sinter Claes, la figura di questo saggio uomo esisteva già e dobbiamo ancora una volta ricercarla tra i nostri antenati primitivi, nella figura dello sciamano del villaggio. Si tratta di una figura presente in ogni società tribale, incarnata da uno dei più anziani e saggi uomini della tribù, una guida per tutto il clan, non che custode del fuoco (ricordi l’articolo sui riti dell’albero del fuoco?) e quindi del potere e della conoscenza. Il suo compito oltre che di guidare, era anche quello di tramandare la storia degli uomini attraverso il rito e i canti e di celebrare i riti essenziali della vita primitiva, come quelli dedicati alla caccia, alla nascita e alla morte.
I suoi abiti erano pelli e foglie, con i colori della natura e spesso indossava corna e zoccoli di animali, per incarnarne i poteri, tenendo il pene in vista come simbolo della vita e della fertilità. Anche i partecipanti ai riti seguirono questa usanza fino al XVI secolo quando la sifilide fece molti morti in un tempo di grande libertà sessuale, e questo permise alla Chiesa di cogliere l’occasione per giudicare quest riti come inappropriati e pericolosi non che, punizioni per i peccati sessuali commessi.
Lo sciamano, durante i riti, usava maschere e sonagli, e si aiutava nelle visioni attraverso droghe ricavate dal mondo naturale per connettersi con gli spiriti e farsi loro portavoce nella tribù. Osservava gli astri e conosceva i momenti precisi dei solstizi in base a i quali determina la vita del clan.
Per permettere a tutti di seguire i ritmi, nacquero i calendari di pietra ovvero i cerchi che oggi ben conosciamo , e che aiutavano tutti a seguire il ritmo naturale soprattutto per il ciclo agricolo. Nonostante questo, tutti si rivolgevano comunque allo sciamano prima di agire, perchè la sua, era l’ultima parola proprio perchè era apparentemente il solo, in grado di interpretare i messaggi dagli altri Mondi. Questo forse diede vita alle prime forme di sacerdozio. Più avanti, nei secoli, nacquero le figure dei Re, ovvero dei capi senza il potere di guida religiosa, che allora, come oggi, era forse il potere più persuasivo della volontà del popolo. Così i Re si allearono con lo sciamano per guadagnare anch’essi gli stessi sostenitori, e nacquero così queste figure di re-sacerdoti che univano il concetto dell’eroe, ovvero di un uomo semi-divino ma comunque mortale e reale, vicino ai sudditi. Secondo gli antropologi, questo potrebbe aver originato il mito di Pan o Herne, a partire da uno sciamano realmente vissuto e di cui sono state raccontate le gesta in seguito alla sua morte.
LE FIGURE MASCHILI antenate di babbo natale
S.NICOLA festeggiato il 6 dicembre, era un vecchio barbuto che aveva un aiutante nero, il quale donava ai buoni e puniva i cattivi attraverso la frusta(associata nella simbologia, alla scopa, simbolo primitivo associato agli sciamani).
WODAN è Odino, il dio solare che cavalca i cieli con il suo aiutante Eckhart. E’ il conducente della caccia e utilizza un lancia (scopa).
ECKHART è l’aiutante nero schiavo di Wodan che altri non è che Pan, sciamano, re della foresta che incarnava il maschile e il femminile cambiando di abiti. Era lo spirito della natura venerato nell’antico culto.
L’immagine di San Nicola a cavallo con il suo aiutante è dunque un tentativo della Chiesa di prendere simboli pagani e trasformarli per trasferire i seguaci dell’antico culto, nel cristianesimo. In realtà san Nicola era lo sciamano Pan suo predecessore diretto.
Conclusioni
Ricapitolando: tutto comincia con uno sciamano, al quale la tribù chiede aiuto con preghiere e richieste. La figura dello sciamano, ovvero del dio incarnato, assume forme spesso animali, con corna e zoccoli, per portare nella tribù il potere delle forze naturali (dedicherò un intero articolo alla figura del dio cornuto e alle sue origini).
La sua forma animale nei secoli diventa leggenda, e si narra di uno spirito con forma antropomorfa e attributi animali, che porta fertilità attraverso riti e preghiere. Possiamo chiamarlo Pan o Herne, e che diventerà poi l’aiutante nero di San Nicola. Dunque lo spirito della natura di separa nella sua parte buona raffigurata da un uomo panciuto e burlone, e in quella cattiva dell’aiutante nero, che punisce con la frusta chi si comporta male, probabilmente per un’esigenza sociale e religiosa nel delicato passaggio dalle antiche religioni a quella nuova che voleva imporsi. Lasciare il compito di punire all’aiutante nero, e quindi allo spirito delle religioni pagane era come vestirlo di un alone di cattiveria, in modo che non venisse più venerato. In realtà sappiamo anche che i riti con la frusta, facevano parte di rituali dedicati alla fertilità e alla purificazione che ritroviamo anche in Italia conosciuti come i Lupercali, durante i quali i Luperci ovvero i sacerdoti del Fauno (riconducibile a Pan) andavano in giro per la città vestiti solo di pelle di capra, animale sacro del culto romano, frustando le giovani donne per propiziare la fertilità. Questa usanza risale ad una passato preistorico, quando gli sciamani si vestivano di corna e zoccoli e impaurivano le donne mettendo in scena il furore che propiziava l’energia sessuale.
Siamo quindi arrivati a Santa Claus e San Nicola, che poi grazie agli olandesi sbarca in America e viene riportato in vita prima come elfo, poi come gnomo e poi come sponsor negli anni ’30 fino ad arrivare a noi, oggi.
Quindi, ora sappiamo bene che Babbo Natale era uno sciamano, che volava (per me, vola ancora) tra i mondi e portava regali e messaggi a coloro che ne facevano richiesta (tu l’hai già scritta la letterina?).
I suoi animali totem? Naturalmente le renne, dotate di corna e zoccoli, proprio come i travestimenti degli sciamani, che, guarda il caso, vanno matte per l’amanita muscaria, il fungo allucinogeno per eccellenza che permette di “viaggiare”attraverso stati di coscienza alterata.
La stessa pratica era utilizzata a scopo rituale dagli sciamani siberiani per entrare in contatto con i Mondi. Il volo delle renne nel cielo sarà mica una simbologia del volo sciamanico?
Direi che posso fermarmi qui 🙂
E se tu conosci altri riferimenti a Babbo Natale e alla sua storia, puoi scrivere tutto qui sotto e sarò felice di leggere! Spero che questo articolo, e anche gli altri dedicati al “natale” che trovi nel blog, ti siano stati utili per riaccendere in te la bellissima sensazione che in queste notti, l’antico spirito dei boschi verrà a farti visita…
Grazie per aver letto fino a qui!
**Le informazioni che trovi in questo articolo sono tratte dai libri di Margaret Murray e dagli scritti di Tony Van Renterghen