Witch’s basket: la rosa canina

Tra i frutti invernali, la rosa canina rifornisce le nostre dispense di frutti dolci e molto utili nei mesi freddi. E’ molto comune, e se hai avuto la fortuna di vederla in un bosco innevato, avrai notato subito il rosso delle bacche spiccare sul bianco candido della neve.

Per molte sue caratteristiche potrebbe essere considerata la compagna del pungitopo e dell’agrifoglio; il suo messaggio sottile è infatti che in inverno, nonostante il freddo e il letargo della natura, alcune piante resistono e anzi, donano dei frutti preziosi per incoraggiare, con i loro colori sanguigni e vitali, alla fiducia nella vita che presto tornerà a scaldare il corpo. 

E’ una pianta selvatica, segue dunque il perfetto ciclo della natura e non è un caso infatti che i suoi frutti, i cinorrodi, siano ricchi di vitamina C, utile per prevenire raffreddamento, e stimolare la risposta immunitaria. E’ ricca poi di spine, elemento protettivo, che caratterizza molte delle piante invernali come appunto l’agrifoglio, l’abete e il pungitopo. 

Qualche anno fa proposi un esercizio di erboristeria sottile, ovvero il contatto con lo spirito delle piante per poterne intuire le proprietà, e la rosa canina in molti dei partecipanti al cerchio, suscitò calore e legame con il fuoco. Di fatti, oltre che per il colore delle sue bacche, aiuta il corpo a combattere il freddo, ed è in grado di stimolare la circolazione anche per migliorare il tono della pelle. 

Il suo nome deriva da “cane” pare per due motivi: uno è che le sue spine sembrano denti di cane, e l’altra vuole che questa pianta sia stata in grado di curare la pelle morsa da cani e prevenire l’infezione da rabbia come scrive Plinio in Historia Naturalis.

I frutti dolci erano molto apprezzati in passato quando ci si doveva affidare alle scorte di frutta estiva per poter gustare qualche dolce sapore. La rosa canina forniva in inverno, un ingrediente perfetto per creare torte e marmellate molto apprezzate nel Medioevo e di cui si trova traccia anche in alcune ricette tradizionali.

La qualità selvatica è quella che ha dato origine alle rose più casalinghe e moderate che conosciamo oggi, come se volesse insegnarci la strada, a ritroso per ritrovare l’essenza. La strada che ci indica, ci porta ovviamente, nel bosco! 

Suggerimenti per gli incanti

Le spine della rosa canina si possono usare per sacchettini di protezione, si possono attaccare i suoi rami alla porta di casa o unirli in miscele di bando.

I frutti possono essere inseriti in sacchettini per addolcire un rapporto, o per creare un ingrediente da gustare durante i banchetti o dopo incanti dedicati all’amore. Indubbiamente, il miglio utilizzo è quello di fare un’ottima marmellata, che potrà ovviamente essere caricata di buoni intenti!

Grazie per aver letto fino a qui, se ti piace l’argomento trovi molti articoli su piante e alberi, qui nel blog.

A presto!

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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