Witch’s basket: il rosmarino
Un’altra pianta legata al Solstizio estivo, che insieme alle altre come iperico, lavanda, ruta, malva era l’ingrediente dell’acqua di San Giovanni o acqua solstiziale. Questa acqua serviva per favorire la salute, la longevità e la fecondità e si basava sul principio per cui l’acqua trattiene le sostanze nutritive ma anche magiche delle piante con le quali viene in contatto.
Sul rosmarino sappiamo che veniva appeso alle porte e alle finestre per allontanare le streghe e gli spiriti maligni proprio nella notte del Solstizio d’estate. Possiamo dire che sia la versione estiva dell’abete e del ginepro quelle piante che invece al Solstizio invernale venivano utilizzate per proteggere la casa dagli spiriti maligni. In realtà le qualità del rosmarino sono conosciute da ben prima che i preti fornissero rimedi scaccia streghe. Si parla già del suo utilizzo al tempo degli Egizi e poi con i Romani che la usavano per onorare gli spiriti dei Lari. Fa parte quindi, come l’equiseto e il papavero, di quelle piante legate agli antenati. Su questo Sappiamo che nell’Europa del nord il rosmarino veniva messo nelle mani dei defunti prima di essere accompagnati nella nella loro nuova vita ed era un po’ un simbolo di rinnovamento ma forse anche di protezione per gli eventuali pericoli che avrebbero incontrato.
In realtà il rosmarino rientra tra le piante dedicate ai morti per la sua qualità di garantire il ricordo e al suo perdurare. E proprio grazie a questo veniva usato anche per buoni matrimoni e donato agli amanti prima di un viaggio, per mantenere vivo il proprio ricordo durante la lontananza.
Sempre i Romani lo considerano sacro e lo bruciano nei falò nei templi, durante le feste e il fumo era addirittura usato per purificare i boschi e le fonti. Era considerato anche un simbolo di amore nel Medioevo: un rametto di questa pianta era tenuto nel bouquet della sposa. Inoltre il legno di questo arbusto serviva per costruire talismani e amuleti per proteggersi dalle avversità ma anche per costruire dei cucchiai che avrebbero salvaguardato dalle avvelenamenti. Il cucchiaio è un simbolo legato alla magia soprattutto nel Medioevo, è uno strumento domestico e come tale fa parte un po’ dell’arsenale delle streghe. Con il rosmarino si costruiva anche il pettine per proteggersi dalle calvizia ma anche il pettine sappiamo che era uno strumento magico con il potere di sciogliere i nodi e quindi di riportare fluidità. Veniva utilizzato anche in forma simbolica dalle guaritrici: quando dovevano far tornare a fluire il flusso vitale, pettinavano simbolicamente il paziente. Chissà che non usassero un rametto di rosmarino, che ricorda la forma di un pettine?
Certo è che è una pianta dalle grandi virtù depurative e toniche forse per la sua vicinanza con l’ambiente mediterraneo, è legato infatti alle coste e al mare come ci suggerisce il nome, che sembra indicare la rugiada di mare o un arbusto di mare. Porta i benefici dell’acqua salata e del sole sotto il quale cresce rigoglioso.
E’ sicuramente una pianta depurativa e nella medicina antica si utilizzavano i fiori per fare un liquore utile per migliorare la vista e anche la pelle. Inoltre un distillato di rosmarino era famoso per sconfiggere la gotta ma anche per purificare all’interno il corpo: si dice infatti che possa dare energia e sollevare lo spirito ma anche ripulire l’interno del corpo da vermi e malattie . Oggi sappiamo , su conferma di quello che già gli antichi dicevano, che il rosmarino è un battericida e un tonico. Viene utilizzato all’esterno con il decotto per cicatrizzare e anche per migliorare l’aspetto della pelle e dei capelli ma anche per lenire le infiammazioni o il mal di denti.
Si possono creare tra l’altro degli infusi di rametti di rosmarino e timo, per fare l’ultimo risciacquo dei capelli e quindi evitare l’utilizzo dell’acqua corrente che rende i capelli crespi.
Rinvigorisce la memoria e aiuta a liberare la mente dalla pesantezza favorendo la guarigione di nevralgie e mal di testa. Rende più stabile l’umore, e nelle tradizioni si legge che un rametto sotto il cuscino rasserenava i sogni, ma anche averne un rametto in casa che emanasse il suo aroma ha un grande potere rasserenante.
Sacchettini con rosmarino venivano infatti tenuti vicino agli ammalati e sappiamo che veniva fatto un aceto con il rosmarino con cui pulire la stanza dove vie era un malato. Esiste anche l’aceto dei ladri, fatto con il rosmarino e altre piante, che fu utilizzato da 4 ladri (da cui il nome “aceto dei 4 ladri”) per derubare gli appestati senza ammalarsi di peste. Davvero portentoso!
E’ infatti un ottimo antibatterico che può essere usato contro le affezioni invernali, respirandone i benefici vapori.
E’ una pianta perenne che cresce bene anche in vaso e puoi quindi facilmente averla a portata di mano per le tue pratiche. E’ anche ottima in cucina!
Utilizzo in magia
Protegge e tiene lontane le energie negative. Può essere bruciato prima dei riti o tenuto vicino al letto per fare sogni tranquilli.
Se bruciato nei falò porta onore agli antenati e attira la protezione degli elfi, soprattutto nella notte del Solstizio estivo. Sacchettini con il rosmarino possono essere portati addosso per favorire la guarigione.
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Se conosci altre storie o leggende, usi e ricette su questa pianta e vuoi condividerle, sarò felice di leggere.
Grazie e a presto
*Fonti
Florario – Alfredo Cattabiani
Le erbe delle Streghe nel Medioevo – Rosella Omicciolo Valentini
Miti e magia delle erbe – Maria Immacolata Macioti
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