Spirito Gipsy: l’eremo di Rupecava

E’ uno dei luoghi dove passo molte giornate estive, perchè è ricco di vegetazione che rigenera dal caldo cittadino. E poi ci sono infiniti cespugli di more, e io adoro fare la marmellata di more!

A parte questo, il luogo di cui ti voglio parlare è davvero molto, molto particolare come di solito lo sono i luoghi dove sorgono santuari ed eremi. I viandanti infatti, non sceglievano le loro dimore a caso, ma probabilmente lasciandosi ispirare dalla pace e dalla solitudine di certe zone. Monasteri e luoghi sacri popolano i monti Pisani in zone molto isolate e non sempre facili da raggiungere, come nel caso di Rupecava o come è stato chiamato, l’eremo di Santa Maria ad Martyres, che pare essere l’eremo più antico del Monte Pisano. Fu consacrato ufficialmente nel 1214.

La storia ci racconta di un certo Guglielmo di Malavalle, un eremita che nel XII secolo trovò nella zona sopra Molina di Quosa (Pisa)  la zona perfetta per edificare la sua dimora. Ma non fu certo il primo a scegliere questo luogo di pace. 
I primi insediamenti di eremiti infatti sono riportati già nel IV secolo d.C. Ma ancora, in questo tempo, la zona era già conosciuta ed utilizzata dai pagani per celebrare riti rivolti a Pan. Se un giorno ti capiterà di venire in zona, prova ad osservare ed ascoltare il bosco in cui è immerso l’eremo e capirai perchè.

Purtroppo adesso la zona è chiusa perchè gli edifici sono pericolanti, ma puoi comunque ammirare lo spazio dell’eremo in cui ci sono 2 grotte naturale, una utilizzata dai monaci come refettorio e poi come deposito per il cibo. L’altra grotta , chiamata della Goccia fu addobbata con un tabernacolo che conteneva una statua della Madonna in terracotta. Questa grotta si dice venisse utilizzata per raccogliere l’acqua che cade dalla volta, dai poteri miracolosi. E probabilmente non è un caso che successivamente fu dedicata alla Madonna.  Vi è inoltre la costruzione della Chiesa di Santa Maria che presenta ancora l’altare del 1735 e alcuni elementi decorativi sulle pareti risalenti al XVI secolo. Il convento, invece è ormai un rudere e si può vedere lungo la parete rocciosa, prima di arrivare all’ingresso del sito. Anni fa ho avuto la fortuna di entrare a curiosare, e posso dire che un luogo così come dimora, lo avrei scelto anche io! E’ circondato di castagni, querce, pini. Si trovano anche alcuni alberi di sambuco e rovi di more. E la vista che si gode da l’ è davvero stupenda!

Fino alla metà dell’ottocento, il sito fu abitato, prima da una comunità religiosa, poi da un eremita, ed ora, appartiene a privati, che dopo alcuni tentativi di restauro, hanno lasciato il luogo all’abbandono. 

Qui sotto alcune immagini tratte dal sito Montepisano.it

Grazie per avermi seguita in questa gita virtuale! Ci leggiamo il prossimo mese, con un nuovo gironzolo Gipsy!

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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