La radice della strega di bosco
Il radicamento o più conosciuto come “grounding” è una pratica utilizzata sia per lavorare con l’elemento Terra, sia per affinare la pratica magica, ma apporta tantissimi benefici in termini di equilibrio e felicità, che è una pratica che andrebbe insegnata all’asilo! Ma a maggior ragione se pratichi una spiritualità della Terra, conoscere il radicamento e i suoi processi renderanno il tuo sentiero, orma dopo orma, sempre più profondo e intenso.
Ed è infatti l’ora di parlarne bene perché è una risorsa troppo importante per essere ignorata.
Il radicamento è una pratica bioenergetica che lavora riportando potere alla nostra radice che è la connessione con Madre Terra e anche con i nostri antenati, è ciò che fa da base alla nostra esistenza. Quanto più la curiamo e la potenziamo, quando più saremo capaci di vivere questa vita in modo meraviglioso, che non significa che tutto filerà sempre liscio, ma che sapremo affrontare le sfide come opportunità di crescita e non come problemi estenuanti.
Nello specifico, se sei addetto/a ai lavori, la radice è il nostro primo chakra e gli esercizi di radicamento agiscono su di esso per poi andare a creare anche una base di equilibrio e un contenitore solido a tutto il resto del sistema dei chakra.
“Allo stesso modo in cui inseriamo la spina per accendere la televisione e ricevere i vari canali, ugualmente inseriamo le nostre radici nella terra per attivare e ricevere i canali o le frequenze di ciascuno dei chakra” – Anodea Judith
La nostra pratica spirituale con il radicamento diventa incarnata, siamo assolutamente più capaci di mantenere una connessione, quella che ricerchiamo nelle nostre pratiche, sia con gli spiriti di piante ed animali, che con gli antenati, ma anche con i nostri compagni e compagne di rito.
La cosa che forse non sai è che il radicamento riguarda il corpo perchè lavora su quei processi di base legati alla sopravvivenza. Per cui, ti propongo un’alternativa alla “meditazione di radicamento”. Lo so che ne avrai viste tante in giro, ma la meditazione non è il sistema più adatto per lavorare sulla radice e sul corpo. Ti sarà capitato sicuramente di meditare e ti sarai accorto/a che sei in una posizione statica, con il corpo immobile e a tratti quasi fai fatica a sentirlo. Ecco, questo non può essere radicamento. Vorrei che tu sperimentassi qualcosa di reale, concreto, che coinvolga anche il tuo corpo e le tue sensazioni, in modo da allenarti a “sentire”.
Radicarsi è un’attività fisica, non nel senso di sport, ma nel senso di coinvolgimento del corpo, proprio come lo Yoga. Puoi fare yoga visualizzando di farlo? Ecco, per il radicamento è lo stesso. La radice ha bisogno di nutrimento, e il suo nutrimento è la forza di Mama Terra, non la sua visualizzazione.
Ma perchè mai dovrei radicarmi? Ti lascio qui sotto tre motivi che secondo me ti convinceranno a provare:
🌱Abbondanza
🌲Connessione con Madre Terra
✨ Felicità
Se questo è quello che cerchi e ti va di sperimentarlo continua a leggere che approfondiamo!
Abbondanza materiale
Attraverso la radice, portiamo energia concreta, della terra, all’interno del nostro essere. Radicarsi infatti, significa mettere una radice con la quale possiamo attingere nutrimento. Che farebbe un albero senza una radice solida e attiva? E ti sto parlando di roba materiale, di abbondanza, non di energia eterea che nutre il piano spirituale.
Il radicamento attiva il nostro centro energetico che si occupa della sopravvivenza e del recupero delle risorse utili per creare una solida base su cui espanderci. Se hai un problema con il denaro, forse devi imparare a lavorare sulla tua radice da cui puoi attingere il nutrimento nella tua vita.
Cosa è per te il nutrimento in questa vita? Chiarisciti questo punto e radicati, per incarnare il tuo intento e creare una vita soddisfacente.
Questo è un punto importante della pratica magica. Nessuna pozione porta ricchezza se non abbiamo prima sistemato la nostra radice. Come d entro, così fuori. Ricordi?
Questo concetto si può esprimere anche nell‘attirare ciò che entra in risonanza con noi. Se la nostra radice è scarica (ovvero, ciò che attira nutrimento è scarico) come farò ad attirare le risorse necessarie per i miei bisogni?
Forse, leggendo queste parole stai capendo il perché di tanti intenti che non si sono realizzati.
Se vuoi ci lavoriamo insieme perché nel corso di radicamento abbiamo due incontri on line, in cui potrò aiutarti a lavorare su questo aspetto in modo specifico. Alla fine dell’articolo ti lascio tutte le info.
Connessione a madre terra
Beh, ne sono talmente convinta e l’ho provato su di me, che senza corpo non si va nessuna parte nemmeno nel campo delle pratiche spirituali. Hai voglia a meditare e a fare finta che il corpo non ci sia! Io però quando vado nel bosco e tocco le radici degli alberi, osservo un animale o ascolto gli uccellini, il mio corpo lo uso eccome! E siccome sono una strega, voglio imparare a starci bene dentro al mio corpo perche è pieno di strumenti che rendono la mia vita bellissima, a partire dal fatto che con il corpo posso fare esperienza reale, fisica, tangibile, di Madre Terra e di tutta la sua meravigliosa manifestazione fisica.
Fiducia nella vita
Il radicamento ci permette di prendere l’energia di cui abbiamo bisogno direttamente dalla fonte, la nostra Mamma Terra ed eventualmente scaricarne l’eccesso. Questa pratica ci permette di sentirci carichi/e e vitali, non più sgonfi e insicuri/e. Saremo in grado cioè di stare in piedi da soli/e, sulle nostre gambe e di procedere nella vita sentendo sicurezza e capacità di affrontare le sfide. Questo si ricollega anche all’abbondanza, poichè fa riferimento a quello stato di autonomia (ovvero il contrario della dipendenza) anche dal punto di vista economico.
Crescita personale e spirituale
Far partecipare il corpo anche alla crescita spirituale è fondamentale perché ci permette di sperimentare la vitalità che abbiamo che è uno stato molto spirituale!
Senza negare il corpo, quando mettiamo radici, possiamo essere presenti, concentrati e dinamici. Lavoriamo su noi stessi e sull’ andamento della nostra vita in modo focalizzato, sicuri dei nostri confini che ci permettono di non sentire più la paura di affrontare le sfide che ci arrivano inevitabilmente quando lavoriamo sulla nostra crescita.
Salute
Quando ci radichiamo siamo in contatto con il nostro corpo e i suoi bisogni. Questo ci porta a essere attenti alle sensazioni che il corpo ci manda, non solo quelle basilari di fame, sete e sonno, ma anche quelle di disagio, dolori fisici, malessere. In questo modo siamo più pronti/e a sostenere le richieste del nostro corpo attraverso il soddisfacimento delle sue richieste.
Confini
L’energia della Terra ci porta solidità, forza, capacità di sentirci integri. Una radice sana e ben nutrita “ci tiene insieme“, fa cioè da base per tutto il resto del nostro essere, a partire dalle fondamenta. In una pianta, ciò che tiene insieme la terra che nutre la radice, è la radice stessa! Hai mai fatto un trapianto di vaso ad una tua piantina? Ti sarai accorta/o che la terra si è compattata, qui dalle mie parti di dice che ha fatto il pane. E sono proprio le reti di radici che tengono insieme la terra. Il confine di quella pianta è ben definito e questo le permette di non perdere nutrienti importanti per la sua crescita, magari lasciando che altre piante li assorbano. Riporta tutto questo alla vita umana e capirai l’importanza di nutrire le nostre radici.
Felicità
Bhe, non te lo devo spiegare io che se tutti gli aspetti precedenti sono in equilibrio, la nostra vita sarà una vita felice, sana, rivolta all’accrescimento piuttosto che alla ricerca di colmare sempre una mancanza. Questo non significa che tutte le nostre mancanze saranno colmate o che non avremo mai più un problema con il denaro, ma che sapremo come affrontare ogni situazione, che ogni sfida diventerà un’opportunità, proprio grazie alla consapevolezza della nostra forza.
Cosa indebolisce la nostra radice?
Ciò che ci sradica, ti accorgerai, sarà anche la conseguenza di essere sradicati/e. Eh si, è un circolo vizioso! Dopo ti dico come si spezza, intanto vediamo alcuni aspetti.
Vita di citta’
Io vivo in città e presto ti racconterò la mia storia, ma trovo sempre il tempo per andare nei boschi soprattutto durante l’estate e nei weekend quando sono libera.
Ma quando non mi è possibile cerco la natura in città, tra i rumori, lo sporco, il grigio del cemento. Questi, purtroppo sono tutti fattori sradicanti, tolgono potere alle radici perché ci conducono in ritmi non fisiologici, costringono i nostri sensi a suoni e colori innaturali e portano il nostro umore a livelli di stanchezza e insofferenza, che poi creano gli effetti di questa società: sempre di corsa, affamata, sola, arrabbiata e delusa.
Questo ha un motivo preciso: in città siamo lontani/e dai ritmi naturali e dalla natura stessa. Questo allontanamento è iniziato secoli fa, quando l’umanità ha visto nei primi centri urbani, una vita più attraente rispetto a quella del lavoro dei campi. Questo ha avuto conseguenze importanti anche per noi, che abbiamo ereditato le scelte dei nostri antenati.
Te ne parlo bene nella dispensa del corso, insieme a tutti gli altri fattori che ci tolgono potere alle radici, perché è importante capire anche come facciamo a perdere radicamento in modo da poter stare attenti a non farlo accadere.
È chiaro che, se come me vivi in città, non è che puoi programmare un trasferimento domani mattina, anche se te lo auguro, ma puoi utilizzare delle piccole pratiche, alcune anche quotidiane, che porteranno forza ed energia alle tue radici.
Una di queste è l’attenzione al cibo, ad esempio puoi introdurre nella tua alimentazione dei cibi cresciuti dentro la terra come i tuberi, oppure goderti un parco cittadino, passeggiando in modo da mettere radici.
Lontananza dal selvatico
Con gli occhi di un cittadino poi, siamo ancora più lontani dall’empatia verso piante e animali. In città siamo abituati a vedere gli alberi come ornamento dei bordi delle strade, e quando cadono durante i giorni di forte vento (di solito perché le radici non sono ben ancorate a terra, e ti invito a riflettere su questa ultima frase) si pensa subito al danno per la strada e al disagio che questo può provocare alla viabilità. In quanti pensano che quel gigante era lì a fare la sua vita e a ospitarne altrettanta, come ad esempio formiche, vespe, uccellini, ecc ? Siamo così abituati/e a vedere le piante come un ornamento che abbiamo più connessione con le piante in vaso che con quelle nel bosco. Avere connessione con una pianta in vaso è bellissimo, sentire quel senso di protezione nei suoi confronti è un ottimo segno. Proviamo allora a portare quello stesso senso di amore e cura anche agli alberi fuori casa, che non sono nostri, non abbelliscono il nostro balcone, semplicemente vivono nel loro pieno diritto, senza per forza dover avere una funzione. L’albero non deve abbellire, il fiore non è nostro.
Prendi tutto questo e spostalo verso gli animali. Che guaio. Il nostro cane si cura, il nostro gatto è di una razza prestigiosa, l’iguana è figa, sai che figurone averne una? Averne una, Noi possediamo gli animali e non ci facciamo nemmeno più caso. Lontani/e dalla natura poco antropizzata, facciamo anche fatica ad accettare il gatto randagio o il piccione che fa la cacca sul vetro della macchina. Siamo così lontani dalla natura che sapere di un lupo in prossimità delle case ci fa sperare che questo venga allontanato con ogni mezzo possibile.
Non sto dicendo che dobbiamo offrirgli la cena, semplicemente che dovremmo tornare a vedere gli animali come esseri viventi che vivono per loro stessi, non per assolvere a nostri bisogni. Perchè questo spesso non accade?
La lontananza fisica dalla natura ci ha educati a essere i padroni di ogni cosa, e ci aggiungo la mancanza di umiltà che deriva dal confrontarsi alla pari con ogni cosa esistente, rispettando tutto ciò che vive. Ma se non comprendo i miei bisogni, come faccio a comprendere quelli di un’altra specie? Se vivo la mia vita nell’eterna corsa, come posso accorgermi che esistono altre forme di vita intorno a me?
La vita in natura ci riporta alla calma e alla lentezza, all’attenzione per i dettagli e indovina un po’? Questo è l’effetto del radicamento! Quando ti senti focalizzato/a e attento/a in pace e calmo/a la tua radice sta funzionando bene, sei sicuramente più connesso/a alla terra, al tuo corpo, alla vita. Capisci quanto è importante anche per l’eco-sistema, essere radicati? Lavorare su di sé è la chiave di svolta e ci credo troppo! Altrimenti non avrei creato un percorso intero per aiutare le persone ad essere felici e in equilibrio, come base per una maggiore consapevolezza ecologica ed eco-spirituale.
Nel prossimo articolo vediamo come guarire le nostre radici e anche qualche aspetto su cui fare attenzione. Intanto ti invito a scaricare la guida gratuita. Leggi qui sotto ⬇
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