Il calderone della strega
Non si è mai vista una strega senza calderone. Perchè questo oggetto è così legato alle streghe?
Proviamo a ragionarci insieme in questo articolo senza prendere troppo di riferimento quello che leggiamo sui libri, ma basandoci sul simbolo che incarna questo strumento.
Siamo abituati a vedere la strega vicino al fuoco con il suo paiolo in cui rimesta intrugli destinati chissà a chi e chissà per cosa. Oltre alla scopa, al gatto nero e al cappello, il calderone è uno degli oggetti da sempre legati alla strega e uno dei motivi possiamo facilmente intuirlo: il calderone è un contenitore, un vaso nel quale vengono messi dei liquidi che con il calore si trasformano, evaporano, creano magie. E la strega è la regina delle magie! Ma la strega legata al calderone ha un’origine ben più lontana della semplice fattucchiera. Seguimi nel ragionamento.
Il calderone è il nipote del vaso, quel vaso che ritroviamo tra i reperti preistorici e che simboleggia il ventre della Grande Dea.
Ma a differenza di quello che spesso si dice, il calderone non è solo luogo di creazione. E questo è proprio il vaso a spiegarcelo. Questi oggetti rituali di cui molto ci parla Marija Gimbutas nelle sue ricerche, sono luoghi che simboleggiano la nascita ma anche la morte proprio perchè simboli di quel ventre primordiale da cui nasciamo e al quale torniamo per rinascere ancora.
Nel vaso avviene l’alchimia della Vita intesa come ciclicità (nascita-morte-nascita) e infatti ritroviamo l’energia della nascita e della morte anche nel calderone, utile a preparare cibo, ma anche pozioni malefiche. Nel folklore tutto questo è rimasto ben evidenziato, come a voler tramandare un racconto antico: “c’era una volta una strega che rimestava pozioni nel suo calderone, pozioni malefiche!” Traduzione: “sai, le streghe erano le donne sagge dei villaggi che preparavano rimedi grazie alle loro conoscenze, spesso bollendo grassi ed erbe creavano rimedi per le donne che partorivano, per guarire un malanno, o per aiutare qualcuno a morire.”
Ed ecco che si configura la strega, detentrice del potere di guarire e di far morire. Un potere enorme che faceva paura! E così il calderone è diventato luogo di malefici, di bollitura di bambini e ogni sorta di parte animale! Ma noi sappiamo che il calderone è il ventre, il luogo alchemico di trasformazione, con il calore crea la vita attraverso la gravidanza o la morte attraverso il sangue mestruale. La strega quindi non più come fattucchiera ma come sacerdotessa o come guaritrice, erede delle sapienze preistoriche tramandate attraverso il sottile filo verde che ancora oggi ci lega alle antenate, e il calderone come vaso, contenitore di Vita.
Sempre guardando ad un preistorico passato, i vasi, erano decorati proprio con simboli legati alle acque, alla nascita, ma anche alla rinascita. Il vaso accoglie e contiene e contenendo permette la creazione di una forma. Questo è esattamente ciò che accade nella gravidanza e nella creazione in generale. Raccogliere, radunare, mantenere sono tutte attività che ci permettono di dare forma, di creare, di strutturare senza disperdere.
Ogni volta che usiamo il nostro calderone stiamo attingendo a questo potere, al potere del ventre della Dea di guarire e di porre fine, di creare o disfare attraverso la sua forma. Non è certo un caso che nel calderone mettiamo foglietti in cui scriviamo i nostri intenti, e foglietti in cui bruciamo ciò che vogliamo abbandonare. Pensa a che simbolismo potente utilizzi ogni volta che fai questi piccoli rituali!
Voglio aggiungere un’altra riflessione in merito. Parliamo di tombe-utero, ovvero quelle tombe a forma di cupola alla quale si accede per mezzo di un corridoio, tipiche di Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia, oppure alle tombe ipogee della cultura etrusca create sotto terra, alle quali si accede con dei corridoi che scendono sempre più giù. Anche qui ritroviamo la simbologia del calderone, del luogo di nascita, morte, rinascita. Erano infatti luoghi in cui si compivano riti funebri ma anche riti legati alla nuova vita. I defunti erano spesso seppelliti in posizione fetale, accompagnati da simboli spiraliformi. Qui, nella camera sepolcrale era come essere nel ventre della Dea, in attesa della rinascita.
Ora che userai di nuovo il tuo calderone, ti ricorderai di tutto questo?
Ah già, a proposito: tu hai un calderone? Beh se non lo hai niente paura, se hai compreso il significato profondo di questo oggetto non penso che ti interesserà più poi tanto averne uno alla moda. Potresti usare un bel bicchiere, o creare da sola con la terracotta un contenitore. Poco importa come, ma dai sfogo alla creatività. Non voglio dirti che sia obbligatorio avere un calderone, ma in quanto luogo di potere non può che fare bene alla tua consapevolezza di strega!
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