Witch’s basket: l’artemisia

“Le sue virtù sono tante quante le sue foglie.”

Wahalafrid Strabo, monaco del IX secolo.

L’Artemisia è una pianta legata alla Luna e al mondo femminile. Il suo nome sembra derivare dalla dea Artemide, che a sua volta ha radici ben più antiche con la Dea arcaica Artio, ovvero la dea orsa ( in gaelico gallese “orso” si dice Arth). Artemide Ilizia per la precisione, ovvero colei che aiuta le donne in travaglio, essendo stata Artemide, appena nata, di aiuto alla madre mentre partoriva il gemello Apollo.

Inoltre il nome potrebbe essere connesso anche ad Artemisia d’ Alicarnasso, grande esperta di questa pianta.

Nella mitologia questa pianta è donata dalla Dea alle donne per regolare il ciclo e aiutare nei parti.  Aveva anche l’uso abortivo, e di espulsione della placenta dopo il parto, ma anche quello di scacciare cisti dall’utero attraverso il decotto o il suo famoso vino in cui veniva macerata.

Veniva raccolta nella notte del solstizio, aspettando lo spuntare della Luna proprio per il suo forte legame con essa. Le sue foglie sono argentate nella parte sottostante, e tendono al cielo cosi’ come i fiori che quando si essiccano ricordano il colore della Luna.

Le corone di Artemisia venivano intrecciate per proteggere chi le indossava, infondendo un sentimento di gioia. Un rametto di artemisia portato in tasca serviva per proteggere nei viaggi e alleggerire la fatica. Qui vediamo come il suo legame con la Luna sia intriso in questa usanza: il momento in cui era necessaria maggior protezione era la notte, quando il cielo accoglieva la Luna e venivano infatti usate piante ad essa legate per proteggere soprattutto i viandanti. Questa usanza è rimasta talmente radicata che sopra le porte di carrozze e automobili, veniva disegnata una foglia di artemisia.

Oggi sappiamo che i soldati romani ne mettevano delle foglie nei calzari per lenire la fatica e i dolori dei viaggi e ancora oggi tra i camminatori è uso masticare qualche foglia di artemisia per scacciare la stanchezza durante il trekking

La sua radice in passato era usata per proteggersi dai demoni e si diceva producesse, nella notte del Solstizio estivo, una polvere come il carbone che avrebbe protetto dai fulmini, dalla peste e dai demoni..

Santa Ildegarda la considerava anche utile per la digestione, qualità confermata anche dalla medicina moderna, e la somministrava dentro a dei biscottini di farro, tritati poi finemente e somministrati mattina e sera a digiuno.

Le sue foglie tendono verso il Nord e per questo era considerata sacra e divina nonostante la sua estrema (infestante) diffusione.

Come tutte le piante solstiziali, ha un forte collegamento con la protezione dai demoni, tradizione legata alle credenze cristiane che tutte le piante nate in questo periodo siano un dono per sconfiggere le forze del male. San Giovanni Battista, protettore di questa notte degli spiriti, portava una cintura di artemisia.

Sempre per la sua massima espansione al solstizio era legata anche all’amore: rende fertili e protegge i matrimoni, e una corona fatta con rami di Artemisia, veniva portata sulla testa dalle vergini (forse per essere riconosciute come in “età da marito”?)

In molte parti d’Europa, anche presso i Celti ad esempio, questa pianta era tra quelle da raccogliere camminando all’indietro nella notte del Solstizio estivo, quando iniziano i tre giorni di confine, in cui i mondi sono vicini e tutto diventa permeato di sacralità.

Per altre informazioni su questa pianta ti lascio qui il link di un altro articolo che credo troverai interessante: VOCI DAL BOSCO: ARTEMISIA E LE CONOSCENZE DELLE  ANTICHE MADRI

SUGGERIMENTI PER GLI INCANTI

Miscelata con altre piante, favorisce gli stati medianici, e la inserisco sempre negli incensi per la celebrazione del ciclo lunare.

Un altro uso è quello di creare un’acqua per pulire gli strumenti divinatori, o se non possono essere bagnati, farne un incenso da fumigare.

Consiglio di provare inoltre questa pianta come anti-zanzare naturale, sia creandone un olio, sia fumigandola.


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Se conosci altre storie o leggende, usi e ricette su questa pianta e vuoi condividerle, sarò felice di leggere.

Grazie per avermi fatto compagnia fino a qui!


Qui sotto ti lascio il video dedicato alle erbe estive! 



*Fonti

Florario – Alfredo Cattabiani
Le erbe delle Streghe nel Medioevo – Rosella Omicciolo Valentini
Miti e magia delle erbe – Maria Immacolata Macioti
Appunti miei


Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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