VOCI DAL BOSCO: I CROCICCHI

Per questo mese ho scelto un tema di cui si sente spesso vociferare nelle storie del folklore e di magia ovvero, i crocicchi, legati a streghe e spiriti.

La storia più diffusa è che questi luoghi, in cui più strade si intersecano (3 o 4 ) siano luoghi infernali in cui gli spiriti in certe notti dell’anno si ritrovano per i loro affari. Le notti di cui parlo sono ovviamente legate ai Sabba e in particolar modo troviamo riferimenti sulla notte di San Giovanni (24 Giugno) e quella di Ognissanti (1 Novembre).

Fino a che la paura delle streghe non prese il sopravvento, in molti si recavano in questi luoghi per avere la benedizione degli spiriti e per vedere le proprie richieste esaudite, lasciando un’offerta proprio al centro del crocicchio. Vi ricordo che nell’inno a Ecate si recitano le parole “protettrice delle strade e dei trivi“, e da qui capiamo già che questi luoghi erano sacri per l’antica religione, come ogni luogo non-luogo. Eh si, perchè un incrocio è uno spazio che separa due luoghi, trovarsi nel suo centro è come essere tra due mondi e non è certo un caso che sia proprio Ecate, dea della magia e dell’oscurità a presiedere i crocicchi.

Ma si sa che tutto ciò che apparteneva al paganesimo iniziò a mutare in qualcosa di mostruoso e così, iniziarono ad aleggiare nel vento storie di demoni e spiriti, streghe malefiche e fantasmi, che infestano questi luoghi e chi li frequenta incutendo timore nei poveri contadini. La voce nel tempo mutò ancora, raccontando di streghe che incontravano il diavolo agli incroci, per fare con lui il famoso patto diabolico in cambio della realizzazione di ogni loro desiderio. Il Diavolo cedeva una moneta capace di produrre tutto il denaro desiderato e che al termine del contratto, doveva essere restituita mettendola al centro del crocicchio. Se questo non accadeva, il diavolo si prendeva l’anima della strega. 

Come sempre le voci racchiudono elementi antichi. Sappiamo infatti che le streghe europee stipulavano il patto di devozione al Dio cornuto (trasformato in Diavolo dall’inquisizione) , per entrare nelle congreghe. Era in effetti come donare l’anima in cambio di ogni realizzazione, e dai processi, le donne accusate, riferiscono di un amore smisurato per il loro Dio, fatto di gioia e devozione che entrava nelle loro vite fino al termine del “contratto”, di solito 7 anni, passati i quali, quando la stregoneria non era sotto accusa, i membri della congrega si sacrificavano (restituendo quindi il dono del loro Dio). Ne ho parlato meglio in un articolo dedicato a Giovanna d’Arco, per cui non mi dilungherò oltre su questo tema. 

Quindi, per concludere, anche se dal bosco arrivano voci su crocicchi infestati, sappiamo che non dobbiamo avere paura perchè è proprio in quei luoghi che la vecchia Dea ci aspetta per farci dono della sua magia. 

Spero che ti sia piaciuto questo articolo e se conosci altre storie sui crocicchi, scrivile nei commenti!

A presto

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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