About Witches: l’inquisizione

In questo speciale cerchio di studio abbiamo parlato di un tema molto importante e sentito tra i praticanti delle antiche religioni. L’inquisizione è infatti considerata a voce unificata, una delle più feroci persecuzioni.

Il cerchio è stato preceduto da una rappresentazione teatrale di un processo per stregoneria, con un bellissimo monologo e una canzone molto suggestiva della compagnia teatrale Unicorno che puoi vedere qui a questo link: Processo per stregoneria 

Ma chi erano le vittime? Indubbiamente eretici, coloro cioè che non rientravano nel pensiero comune, sia che si trattasse di religione, sia che si trattasse di “cultura generale”.  Basti pensare a Giordano Bruno o Galileo Galilei, che furono perseguitati e condannati per le loro idee “diverse”.

Storicamente l’inquisizione si occupava infatti, della “correzione” di forme di spiritualità fuori dal coro, di persone inserite in contesti sociali svantaggiati o con uno status non ben definito, persone con handicap e anche di persone che davvero erano eredi di una sapienza come nel caso dei guaritori, che chiameremo streghe.

Non è necessario aspettare il medioevo o il rinascimento, già nella storia greca e romana troviamo ampie testimonianze dell’individuazione di soggetti usati come capri espiatori di ciò che non andava. Paradossalmente l’inquisizione più terribile fu quella laica, infatti alcuni casi ecclesiastici trovarono una soluzione più “misericordiosa” forse proprio guidati dagli insegnamenti cristiani. Si trattò quindi con tutta evidenza di una forma di persecuzione politica per la maggioranza dei casi, più che di un’avversione religiosa che rimase più marginale e questo perché la religione ufficiale  aveva già incorporato i culti antichi e si era sovrapposta ad essi.

Sappiamo infatti che la sapienza delle guaritrici non era affatto disdegnata dalla nuova religione, tanto che fu assunta e trascritta dai monaci e divenne parte del loro bagaglio di conoscenze, dopo averla spogliata completamente della sua veste spirituale.

Lo studio degli atti dei processi ha permesso di capire e conoscere molte delle tradizioni antiche, nonchè il pensiero che le vittime avevano a quel tempo permettendo a noi, oggi, di proseguire con un bagaglio di conoscenze già molto ricco. C’è da dire però che molti dei processi in cui veniva usata la tortura presentano delle testimonianze molto colorite e fantasiose anche per l’epoca, nonchè quasi identiche in parti diverse dell’Europa e questo farebbe pensare che alcuni dei punti cardine su cui l’Inquisizione si basava per condannare le vittime, siano stati “indotti” direttamente dai giudici, con il dolore. 

Per capire quanto l’Inquisizione sia stata feroce e talvolta ottusa, il termine “caccia alle streghe” è arrivato fino a noi ad indicare la ricerca insistente, ingiusta e indiscriminata.

Un aspetto poco conosciuto dell’inquisizione è la persecuzione di alberi e piante con relativi processi e bandi ai loro danni. Molte delle piante usate nelle pratiche di guarigione come l’aglio, il prezzemolo, il finocchio, l’artemisia, la ruta, venivano processati in quanto piante malefiche. In realtà erano piante dai grandi poteri e di uso comune nella tradizione popolare per curare e risolvere disturbi legati soprattutto alla salute della donna, tra cui vi erano le piante abortive che permettevano alle donne di autogestire il proprio ventre, sfuggendo così dal potere dell’uomo, o come nel caso della ruta che “raffreddava l’uomo”, lo rendeva cioè incapace di terminare l’atto sessuale, permettendo alle donne di tenere a bada mariti troppo pretenziosi e violenti. Il possessore di una pianta dannata era indubbiamente colpevole di appartenere a quelle categorie mal viste dalla Chiesa. 

Un fenomeno simile ma più antico rispetto all’inquisizione delle piante, fu l’abbattimento degli alberi sacri, iniziato con l’avvento dei primi cristiani che meticolosamente si adoperavano per distruggere boschi e alberi sacri, quelli cioè tributati ad una divinità, e che per tabù non potevano essere danneggiati, e la pena per questo atto spesso era la morte. 

Se ne ha esempio in Italia, in Nord Europa, nelle terre sassoni, fino ad arrivare in tempi più recenti al famoso noce di Benevento, luogo del grande Sabba in cui tutte le streghe si radunavano. 

Gli alberi e i boschi sacri erano luoghi di culto dove ogni praticante poteva accedere ai misteri della Natura semplicemente con l’ascolto e la vicinanza dei suoi fratelli vegetali. Per una religione, come quella cattolica, che basava il suo potere sulla necessità di creare un intermediario con il divino, il concetto dell’autonomia spirituale era molto pericoloso.   

Anche oggi assistiamo a fenomeni simili, al posto degli alberi si costruiscono strade, case, e il verde viene sostituito dal cemento. Anche questa è, di fatto,una forma di Inquisizione: l’inquisizione era un ammaestramento della popolazione per impedire la proliferazione di idee divergenti, eretiche dunque. Chi pensava liberamente era pericoloso in quanto faceva perdere potere al gregge e di conseguenza ai pochi che lo comandavano.  Tutto questo accade ancora oggi perchè la Natura viene sempre più spesso sostituita da qualcosa di più redditizio, basti pensare alla medicina ufficiale da sempre in contrasto con quella naturale, o dalle attività che vengono proposte: cellulari ai bimbi piuttosto che passeggiate all’aria aperta. Chi non ha il pensiero eretico, viene ancora oggi condizionato dalla massa, chi è eretico viene giudicato. Che differenza c’è con l’ Inquisizione del passato?

Fortunatamente durante questo cerchio di studio è emersa la necessità  di preservare il patrimonio arboricolo piuttosto che procedere al suo abbattimento, e questo ne preserverebbe anche il potere spirituale, permettendoci di tornare a sentire e vivere la Natura. Oggi ci raccontano che gli alberi abbattuti erano malati, come se non esistesse alcun rimedio per curarli! E le malattie? Non potrebbero essere causate da una disarmonia ambientale? Il problema è che l’albero è “solo” un albero e oggi più che mai viene privato della sua identità chiamandolo non più per nome ma “essenza” non in senso spirituale, ma come un qualcosa di immateriale. Per non parlare della leggerezza all’abbattimento di alberi secolari che hanno visto passare generazioni, si sono nutriti di secoli di cambiamenti, e hanno offerto dimora agli spiriti che li abitano..

Sperando che questa discussione sia stata utile e stimolante lascio qui sotto qualche riferimento per approfondire il tema.

 Albero dei Cento Cavalli.  in riferimento agli alberi secolari

“Il nome della Rosa”  in riferimento all’Inquisizione

Articolo sull’Inquisizione qui sul blog: L’oppressione delle donne streghe

Ti anticipo già che il tema dell’Inquisizione delle piante sarà trattato durante uno dei prossimi corsi, di cui sarai avvisato tramite mail (iscriviti qui: Iscrizione alla mailing list ) o attraverso la pagina facebook.


Un grande Grazie da Arianna, Elena, Fabiola, Lisa, Paola e tutto il gruppo che era con noi! 

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

Potrebbero interessarti anche...