Alberi sacri: il pino
Per anni ho avuto un pò di reticenza nell’apprezzare questo albero, troppo comune e legato alle pinete dove d’estate ci portavano per ripararci dal caldo. Non amando molto l’estate, il suo profumo mi riportava alla mente il caldo e la confusione. Adesso che ho imparato a convivere con l’estate, anche il mio rapporto con il pino è migliorato, soprattutto da quando ho iniziato a conoscerlo meglio.
La varietà di pino marittimo è molto diffusa ed è quella che produce moltissima resina. Se mi segui sai che da anni è diventatala base degli incensi che uso durante i riti e che propongo nella bottega. Trovo che sia un odore di “casa” e confortante. Anche solo annusarne una goccia porta subito armonia e soprattutto, a differenza delle resine orientali, quella di pino ricrea in casa gli odori e le energie del bosco, cosa che io ricerco costantemente!
La resina di questo albero ha un utilizzo antico e vario: in Grecia era usata per conservare il vino, e gli conferiva un aroma molto particolare! In medicina era una base per i balsami ma anche un rimedio per facilitare la cicatrizzazione, che è poi lo scopo che ha anche per il suo albero. La resina viene infatti prodotta in presenza di una lacerazione, è dunque il mondo che l’albero ha per guarirsi. Ecco perchè consiglio di prendere solo le parti di resina cadute in terra o molto secche, quelle cioè che ormai non servono più all’albero.
Con i suoi aghi si creava e si crea ancora oggi in Germania, l’imbottitura dei materassi chiamata “lana di foresta” contro i reumatismi. Sono infatti balsamici, rilassanti e antidolorifici.
Le gemme e gli aghi, ricchi di oli essenziali, venivano usati nella medicina popolare per liberare le vie respiratorie attraverso la bollitura.
La grandezza del pino ha sempre suscitato senso di potenza e di contatto con il cielo. E’ un albero maestoso ed elegante, ma anche molto prolifero e fecondo, forse per questo era legato al dio delle selve, al selvaggio Pan, generoso amante e sinuoso abitante dei boschi. Inoltre la resina che sgorga sempre generosa è associata al seme maschile. Ovviamente per questo suo collegamento non era ben visto dalla nuova religione cristiana che cercò di eliminare i boschi sacri di pini, sperando di estirpare così anche il culto verso i vecchi spiriti. La missione per un pò dette i suoi frutti, ma adesso, grazie al folklore e ai miti, possiamo riscoprire questo albero in tutta la sua appartenenza al mondo naturale, come spirito sacro e padre dei boschi.
Suggerimenti per gli incanti
La resina di pino è molto utile per purificare l’aria e lo spazio sacro prima di un rito, inoltre è un dono perfetto quando celebriamo l’energia del dio, come durante il solstizio invernale. Fa da base per le miscele di erbe soprattutto legate alla guarigione.
Gli aghi sono un elemento usato nella magia di protezione e di bando, da cui poi è derivata la tradizione degli spilli. Si possono confezionare sacchetti o appenderli alle porte di casa.
Le pigne di questo albero, soprattutto se bagnate di resina, sono elementi usati per propiziare la fertilità, dove la resina è il seme del maschio e la pigna è il grembo che accoglie.
Spero che queste informazioni ti siano state utili e se conosci altre storie su questo albero, scrivile qui sotto!
A presto