Voci dal bosco: il ballo dei morti

In occasione dell’equinozio autunnale, arriva una voce dal bosco molto speciale…Il ballo dei morti! 
Ad averla raccontata intorno al fuoco è Manuela la fata de
La strega e il Biancospino . E’ una bravissima narratrice, per cui vi lascio alle sue parole, e buona danza!

“Ispirata dalla luna calante e da questo tempo che si affretta a condurci nella lenta discesa Autunnale ho piacere di narrarvi una delle tante leggende Toscane che ha come protagonisti spettri, streghi, banchetti e danze di morti.
Un anziano del mio paese, [S.Martino in Freddana – Lucca] che intervisto spesso per sapere storie dei suoi tempi, mi ha più volte raccontato che in certi luoghi appartati si radunavano a tarda notte streghi e streghe a fare baldoria fino al mattino e che sfilavano in lunghe processioni con dei lumini in mano, dai quali lui si guardava bene dall’incrociarli. Succedeva anche di sentire voci, risate e musica irrompere dal nulla e spesso qualche giovane incuriosito andava a sbirciare. lo spettacolo che si presentava era dei più macabri, infatti non vi si trovavano persone ma spettri, anime dannate che ancora una volta volevano mischiarsi con i vivi. Mi disse, sbiancando in viso, che anche lui da giovanotto volle fare una “bravata” e andò ad Arsina (LU) in una chiesina sconsacrata dove molti dicevano di aver sentito sussurri, canti e musiche senza però vedere nessuno all’interno. Sostiene di aver udito schiamazzi ed essersi affacciato, vedendo così tante luci evanescenti che fluttuavano in cerchio, in un contorto ballo. Scappò perché quelli erano i morti e se ti vedono ti portano con loro non fai più ritorno!

Un’altra simile storia proviene dal libro Storie e leggende delle Colline Lucchesi di P. Fantozzi e narra di un uomo attirato dentro una chiesina da voci e melodie e che, vedendo i morti, decise di fuggire. Le entità lo invitarono a ballare e banchettare con loro con queste strofe: <canta e balla con noi che la tavola è imbandita, quando ti sarai unito a noi la tua vita sarà finita.>

Una fanciulla spettrale lo volle aiutare e gli disse che per salvarsi alla fine del ballo, avrebbe dovuto dire <Ora festeggiate voi che l’allegria è svanita, quando avrete finito la rosa è sfiorita>
Così fece e si salvò la vita.”

Con molta probabilità queste storie raccolgono le memorie degli antichi riti che si svolgevano con danze e banchetti. Le processioni con le luci, accompagnate dalle danze, sono un altro elemento che fa pensare alla memoria di antiche celebrazioni, rimaste nel folklore e nei racconti, ammantate di una nota di paura, per scoraggiare la brava gente cristiana a prendervi parte e rimanere fedele ai riti ufficiali.
Ma credo ci sia di più: la danza dei morti ci parla di una riunione dei defunti qui, nel nostro mondo. Non si sa se queste storie avessero una collocazione temporale, ma sappiamo certamente che dal periodo autunnale fino all’arrivo dei primi tepori, si narra di danze e sfilate di spettri e spiriti, che grazie al periodo buio dell’anno possono vivere qui in mezzo ai vivi.

Le storie ci tramandano anche questo e ringrazio tanto la fatina Manuela per avermi concesso un suo scritto qui sul blog! 

Seguitela qui: La strega e il Biancospino 
 

E noi ci leggiamo al prossimo Solstizio, con le voci dal bosco!

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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