Donne eretiche: Finnicella

Siamo a Roma nel 1426. Bernardino da Siena infuoca le piazze con le sue prediche che portano alla denuncia di moltissime donne, quando la paura dilagava, soprattutto a causa dell’ennesima epidemia di peste. Una di loro è Finnicella. Siamo ancora nel periodo in cui il Canon Episcopi regolava le accuse e i processi e infatti la Chiesa si dimostrava ancora scettica sull’esistenza delle pratiche stregonesche, tanto da ritenerle una superstizione. Veniva infatti punito chi credeva a certe pratiche perchè era segno di distanza da Dio e di poca fede negli insegnamenti della Chiesa. Le cose presto cambiarono e Finnicella fu una delle prime streghe che subì le conseguenze del cambiamento culturale in merito alle pratiche magiche.

La sua storia è molto particolare, perchè i capi di accusa furono legati agli infanticidi: accusata di aver ucciso 30 bambini e di averne succhiato il sangue. Confessa poi di aver liberato 50 infanti, ma per ognuno liberato ne donava uno al diavolo.

Disse di aver sacrificato anche suo figlio, per ridurlo in polvere, da usare per le sue magie. I giudici non credettero a tale cattiveria e interrogarono i genitori dei bambini nominati da Finicella, che confermarono ciò che la donna confessò senza tortura. Finicella era un’ostetrica, categoria che spesso veniva accusata di uccidere bambini ma che invece semplicemente praticava aborti o aiutava nei parti con bambini già morti. Alcuni dottori presenti al processo di Finicella sostennero infatti che quello che faceva la donna era semplicemente aiutare nei parti, ma le accuse erano troppo gravi per rischiare di lasciare libera una malefica.

Un’altra confessione riguardò l’uso di erbe raccolte nei giorni di San Giovanni e dell’Assunzione e che vendeva in piazza San Pietro e con le quali diceva di ungersi per trasformarsi in gatta, affermazione alla quale il frate Bernardino non credette. Annusate però le erbe in questione, sostenne che erano certamente devote al male, per il forte puzzo che emanavano. 

Finicella fu condannata al rogo l’8 Luglio 1426 in piazza del Campidoglio. Al suo rogo prese parte moltissima gente, quasi nella speranza di vedere la città ripulita dalla fonte del male che li affliggeva. 

Nel ricordo e nell’insegnamento, perchè questo non accada più. 

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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